Produttività 4.0: la logistica made in Italy parla digitale
Movimentazione e logistica occupano un ruolo principe nel sistema produttivo manifatturiero italiano. Si parla di carrelli elevatori, piattaforme aeree, gru e scaffalature.
L’importanza del settore non è sfuggita ad Aisem (Associazione Italiana Sistemi di Sollevamento, Elevazione e Movimentazione) e ad Anima (Federazione delle Associazioni nazionali che, in seno a Confindustria, rappresenta le aziende dell’Industria meccanica), che ne hanno fatto un’attenta disamina.
L’iniziativa afferisce a Intralogistica, il prossimo salone del settore, organizzato dalla succursale italiana di Deutsche Messe, prevista dal 29 maggio al 1 giugno 2018 a Rho Fiera.
Carrelli elevatori: gestione aziendale 4.0
L’analisi di Aisem e Anima mostra dati interessanti, specie sul grado di internazionalizzazione del comparto dei carrelli elevatori. Essi, infatti, vantano un’incidenza dell’export sul fatturato che raggiunge il 90%.
I dati del 2015 rilevano che l’Italia esporta nell’ordine dei 600 milioni di dollari con un saldo commerciale positivo per circa 310 milioni, e risulta tra i principali paesi produttori ed esportatori insieme a Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania.
Le imprese di questo ambito osservate nello studio fanno riferimento soprattutto all’area compresa tra Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte. LE consegne di carrelli elevatori made i Italy sono destinate all’Europa per il 71%, agli Stati Uniti per il 9%, all’Europa dell’Est e alla Russia per l’8%. In minor parte ad Asia, Africa, America Latina e Australia.
Dallo studio si evince che tale comparto guarda nello specifico a settori quali logistica, trasporto e grande distribuzione organizzata. Le aziende sono sempre più orientate verso una gestione improntata sul digitale. Lo dimostra la comparsa di elementi come controllo e monitoraggio a distanza, geolocalizzazione, manutenzione online.
Sistemi di sollevamento: un freno al progresso?
Come emerge dallo studio di Aisem e Anima i sistemi di sollevamento prevedono un ciclo di vita del prodotto molto lungo, che influisce sull’obsolescenza del comparto, rallentandone la spinta innovatrice. Per converso, le aziende del settore sono le seconde esportatrici in Germania dopo la Cina, la quale però ha una quota di mercato doppia.
Rispetto ai carrelli elevatori, in questo caso le mete di esportazione sono più diversificate. Un 39% dei prodotti è diretto in Europa, il 23% verso l’Asia, l’11% verso gli Stati Uniti, il 10% in Africa, il 9% in Russia, il 6% in America del Sud e il resto in Australia.
Settore gru: numeri ridotti, ma aziende in crescita